RICETTA DI PINOLI: TRIPPA CON PINOLI
La Trippa con pinoli: storia e tradizione per una ricetta unica. Consumata in vari luoghi e varie regioni d’Italia, la trippa è uno dei piatti più popolari per la tradizione italiana e, anche oggi, si afferma come un piatto evergreen nelle cucine degli italiani. Qual è la storia della trippa? Come nasce? Vediamolo qui insieme.
La storia della trippa
Nella storia la trippa ha da sempre rappresentato un piatto della cultura povera e delle classi meno abbienti. Effettivamente la trippa è una delle parti meno pregiate del bovino, poiché si tratta appunto dello stomaco ma rimane comunque uno dei piatti più rinomati della regione Lombardia, Toscana e Lazio. La ricetta è unica ma esistono davvero numerose varianti date dalla diversa collocazione geografica:
- trippa con sugo
- trippa legata colle uova
- trippa alla corsa
- polpette di trippa
- trippa alla fiorentina
- lampredotto
- trippa alla toscana
- trippa alla reggiana
- trippa alla parmigiana
- trippa alla bolognese
- trippa alla fraschetta
- trippa alla romana
- trippa alla Trastevere
- cordula con favette
- trippa con fagioli
- buseca
- trippa alla milanese
- trippa alla lombarda
- trippa alla moda di Oporto
- trippa allo zafferano
- zuppa di trippa
- trippa di montagna Canepina
- trippa in umido
- trippa a la “sciabecca”
- trippa alla Caen
Le varianti sono davvero tantissime come si può vedere ma che cos’è realmente la trippa? La trippa altro non è che parte dell’apparato digerente del bovino, costituito da tre prestomaci nei quali sostano i foraggi ingeriti prima di esser digeriti dall’animale. Dopo l’abbattimento del bovino, i prestomaci vengono separati accuratamente dalle altre parte dell’apparato digerente, vengono svuotati e lavati, sgrassati e precotti ad una temperatura compresa tra i 60 e 80 gradi. In seguito vengono poi raffreddati e, infine, congelati ad una temperatura di -18 gradi. La tecnica di congelamento è molto importante e influisce sul risultato finale.
Nei tempi passati era molto difficoltoso reperire la trippa già pulita e pronta per esser cucinata e messa sulle tavole. Questo, infatti, dipendeva dal macellaio o dal “trippaio” che, con grande abilità, provvedevano alla separazione degli stomaci e alla pulizia. Fonti letterarie confermano che questo piatto era già presente sulle tavole nel lontano Quattrocento e le carni venivano vendute dai venditori ambulanti che preparavano questi piatti e li vendevano, poi, per pochi soldi. Come detto, appunto, questo piatto nasce come piatto povero ma ad oggi è una tradizione culinaria molto ricercata e presente in tutta Italia.
La ricetta di Anita della trippa con pinoli
La ricetta qui proposta è calcolata per 4 persone. Ecco gli ingredienti:
-800 gr di trippa (frattaglie dello stomaco) di vitello
-100 gr di sedano
-100 gr di carota
-100 gr di cipolla
-2 spicchi d’aglio
-8 cucchiai di olio extravergine d’oliva
-100 gr di passata di pomodoro
-50 gr di pinoli
-1 bicchiere di vino bianco
-1 manciata di parmigiano grattugiato
-sale e pepe.
Procedimento
Tagliare molto fine tutti gli odori e, unitamente all’aglio, rosolare. Aggiungere la trippa e rosolare il tutto per qualche minuto. Aggiungere il vino e farlo sfumare. Unire i pomodori e i pinoli, salare e pepare e far cuocere. Aggiungere, al bisogno, un poco d’acqua calda o, meglio, del brodo. Cuocere a fiamma bassa per circa 1 ora. Cospargere di formaggio, mescolare e servire. Buon appetito!